San Giovanni in Laterano

Considerata storicamente la “madre di tutte le chiese”, è la prima delle quattro basiliche papali maggiori tra le più significative memorie della cristianità. Peculiare la presenza di stili architettonici diversi: dal Paleocristiano agli ultimi interventi settecenteschi e ottocenteschi.

Venne edificata per volontà di Costantino dopo la sua vittoria su Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio (321 d.C). Nel 313 con il riconoscimento della libertà di culto Costantino donò così a papa Melchiade i terreni di proprietà della famiglia dei Laterani per edificare la basilica che venne consacrata nel 324 da Papa Silvestro e dedicata a Cristo Salvatore poi a San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista. Nel corso degli anni, a causa di ripetuti danneggiamenti dovuti a terremoti e incendi, fu oggetto di diverse modifiche strutturali e interne: tra le ultime fasi di intervento ricordiamo la ristrutturazione di papa Sisto V alla fine del Cinquecento, affidata all’architetto Domenico Fontana, e infine il radicale rinnovo voluto da papa Innocenzo X che incaricò il Borromini (dal 1646) del progetto riguardante principalmente la sistemazione dei monumenti funebri, le cappelle laterali e la navata maggiore.

Anzitutto focalizziamo la nostra attenzione sull’imponente facciata, progettata da Alessandro Galilei, che presenta un solo ordine formato da semicolonne e lesene corinzie; al centro campeggia un timpano in mosaico, mentre la sommità è dominata da un monumentale gruppo marmoreo. Ci spostiamo nel portico, composto da una volta a botte con lacunari: osserviamo la statua marmorea di Costantino, lo stemma di Papa Clemente XII e le cinque porte in bronzo. L’ultima a destra è la Porta Santa, realizzata dallo scultore Floriano Bodini per il Giubileo del 2000. L’interno è grandioso e pregevole, infonde il ricordo di epoche antiche: tanto è vero che nei primi secoli della sua edificazione fu denominata “Basilica aurea”, infatti l’oro è il colore predominante.

Composta da cinque navate, rivela un ambiente riccamente decorato con opere d’arte di valore: ecco dunque il frammento di un celebre affresco di presunta paternità giottesca, il pavimento in marmi policromi di stile cosmatesco, il soffitto ligneo a cassettoni dorato e ornato da affreschi e marmi policromi, la reliquia della tavola dell’ultima cena e anche l’Ascensione del Cavalier D’Arpino. Degni di nota anche il transetto, architettura di Giacomo della Porta, il ciborio di Giovanni di Stefano, le reliquie degli Apostoli Pietro e Paolo e l’abside riedificata da Francesco Vespignani in mosaico ottocentesco, pur conservando l’iconografia del ciclo eseguito da Jacopo Torriti e Fra Jacopo da Camerino nel 1292.

SPERANZA

Significa tendere verso una meta: è un sentimento di fiducia nella realizzazione, presente o futura, di quanto si desidera. Era il 16 aprile del 1209 quando un gruppo di uomini con a capo Francesco d’Assisi attraversarono la soglia dell’antico Palazzo Laterano per incontrare Papa Innocenzo III. Dopo averli respinti, il Papa fa un sogno premonitore: la basilica lateranense si inclina mentre Francesco la sorregge, quindi intuisce che non era lì per distruggere ma per salvare la Chiesa, per servirla. In seguito il Papa accolse Francesco e la sua Regola che rivoluzionò la storia della Chiesa. Nacque quindi l’ordinamento francescano come speranza di rinnovamento, di semplicità e forza della fede.